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Tisana, infuso o decotto?

La preparazione delle erbe
 

La scelta del metodo di preparazione dipende prima di tutto dal principio attivo che si vuole ricavare dalle erbe. Gli oli essenziali sono molto volatili ed evaporerebbero se sottoposti ad ebollizione. Pertanto le erbe aromatiche vanno generalmente preparate in infuso, come il té, lasciandole riposare in acqua bollente per un tempo che può variare da cinque minuti a mezz'ora. E' il caso di menta, melissa, verbena, sambuco, artemisia, timo, assenzio, eccetera. Sembra superfluo aggiungere che nel caso di suffumigi, in cui la parte che deve essere utilizzata è appunto l'evaporazione, le erbe andranno bollite. 

Se i principi attivi che interessano sono invece mucillagini, tannini, oli amari o altri elementi meno volatili, si possono ricavare meglio facendo bollire le erbe insieme all'acqua, in genere per un periodo tanto più lungo quanto più queste sono legnose (cortecce, radici, semi duri e foglie non aromatiche come la malva). Una ulteriore ottimizzazione in questi casi si può ottenere lasciando macerare le erbe nell'acqua fredda, da 2-3 a 12 ore,  prima della bollitura, affinché si inteneriscano e cedano più facilmente i propri principi.  

Questo vale come norma generale. Ci sono poi casi specifici. Il boldo per esempio contiene sia olii essenziali sia tannini e principi amari: conviene quindi farlo bollire per qualche istante, finché la foglia non s'impregna d'acqua, e poi lasciarlo in infusione piuttosto a lungo.  Delle foglie di senna, un potente lassativo, si possono dosare l'efficacia e l'effetto irritante sull'intestino passando dall' infuso alla decozione, buttando le erbe a caldo o a freddo, prolungando  più o meno l'ebollizione (mai oltre i cinque minuti comunque).

 

  

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