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LA TRADIZIONE

 

Tante quante sono le culture popolari e locali tante sono le tradizioni erboristiche, o quasi. Perché sono nate da quello che la gente trovava sul posto, sia pure in uno scambio proficuo e continuo con la medicina ufficiale, accademica, teorica e tendente allo standard. E' una premessa doverosa. Ogni erborista infatti ha alle spalle una sua tradizione pragmatica e di quella si intende. Per quanto mi concerne io appartengo alla scuola casereccia norditaliana, che si basa essenzialmente sull'uso di piante locali e di alcune piante che vengono importante in queste zone da tempo immemorabile (il commercio di erbe medicinali fra l'impero romano e l'oriente era florido ed è un campo della storia ancora largamente inesplorato). Su tale tradizione si innesta la solida base scientifica della scuola del professor Mario Lodi, attivissimo fautore dei rimedi naturali presso l'univerità di Bologna nella prima metà del '900. In tempi di fiducia totale nel progresso, quando l'erboristeria veniva respinta ai margini quasi si trattasse di stregoneria e superstizione, egli ha studiato con strumenti scientifici le vecchie tradizioni, rinnovandole e dimostrandone la validità. 

Notevoli differenze fra le tradizioni locali sono costituite anche dai metodi di preparazione prediletti. Gli italiani hanno lavorato soprattutto sui decotti, mentre la scuola francese, esemplificata e fatta conoscere alle masse dalla vasta operazione commerciale del dottor Messegue negli anni '70, si basa essenzialmente sugli infusi di erbe aromatiche, preludendo agli studi sull'aromoterapia del dottor Valnet. 

Segnalo qui, ma non ne so molto, un altro campo ancora, quello dei bagni con le erbe. Nei mercati brasiliani ci sono settori erboristici che gareggiano per bellezza con il mercato dei fiori di San Remo: bancarelle sovraccariche di fasci di piante fresche e profumate da immergere nell'acqua del  bagno per i più diversi disturbi. Inoltre le erbe associate ai balnea  erano anche il mezzo di cura più diffuso nella cultura medievale. Si tratta di un campo che varrebbe la pena di indagare meglio (teoricamente dovrebbe essere il metodo più "dolce" e meno invasivo che si possa trovare), ma non mi risulta che sia ancora stato fatto

 

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